Oh basta là…ormai manca meno di un mese!

Siamo stati a Torino per la prima volta 20 anni fa, in autunno. Quel pomeriggio il cielo era coperto, abbiamo girato per la città con la pioggia, per due giorni, eravamo lì per lavoro. L’umido ci è entrato nelle ossa e, anche se qualcuno ama il tempo uggioso, noi preferiamo il sole. E il cielo azzurro. E l’aria tiepida e luminosa. 

Dopo quell’anno ci siamo tornati un altro paio di volte, ma l’ultima è stata speciale. Ce la siamo sentiti anche un po’ nostra questa meravigliosa Torino, eravamo quasi torinesi. Da quando abbiamo preso la decisione di partecipare al Salone del Libro, Torino è diventata un pezzetto del nostro puzzle, della vita della nostra casa editrice. Un pezzetto importante però, non un punto di arrivo, ma di partenza. 

La sua architettura barocca con gli splendidi palazzi e chiese dell’epoca del Regno di Savoia, i suggestivi portici, l’elegante pacata “confusione” delle sue strade…tutto ci sembrava più magico. Abbiamo girato tantissimo, sempre a piedi e ci siamo riempiti gli occhi e il cuore di cose belle.

Dalla stazione di Porta Nuova, dopo una lunga passeggiata in via Roma, siamo arrivati in piazza Castello e l’immenso spazio aperto ci ha travolti. Gli occhi giravano impazziti, lo sguardo saliva e scendeva, percorrendo tutti i dettagli di quel posto. Abbiamo poi percorso via Po, sotto i portici pieni di vita. Davanti alla Rai i nostri amici torinesi ci hanno coperto gli occhi e ci hanno guidato fino al punto che ci ha emozionato moltissimo: “alzate la testa e aprite gli occhi lentamente”. Eccola, la Mole Antonelliana, che ci ha accolti, abbracciati e rassicurati. Una struttura iconica, che con i suoi 167 metri non è altissima, ma che ti entra nel cuore. Concepita come sinagoga e ora sede del Museo del Cinema, davvero un posto magico. 

Torino è un centro culturale con numerosi musei, gallerie d’arte e teatri, che offrono una varietà di esperienze, per tutti i gusti. 

E poi c’è la parte del secondo cuore, quello culinario! Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal “bicerin” (una bevanda calda a base di caffè, cioccolato e panna). Abbiamo assaggiato il vitel tonnè e le anchöe (acciughe) al verde e il fritto misto alla piemontese. E alla fine ci siamo lasciati tentare anche dalla meravigliosa bagna cauda, a scapito di chi abbiamo avuto intorno nei giorni successivi (la bagna cauda è un piatto a base di acciughe, olio e aglio, tanto aglio!!)

Sicuramente il passato nell’economia automobilistica ha lasciato la sua impronta nella città, alcuni palazzi e quartieri rappresentano proprio un riflesso del patrimonio industriale torinese, ma per noi non è un difetto, anzi.   

Da Torino siamo poi andati a fare un giro nei vigneti delle Langhe e del Monferrato e visitato i magnifici laghi alpini…ma questa è un’altra storia.

Una giovane zia, un’universitaria magari fuori corso ma con tanta voglia di creatività e cultura. Un’anima elegante, pacata, introversa, ma accogliente. Ecco, Torino per noi è questo e tanto altro. 

Salone Internazionale del Libro di Torino…stiamo arrivando!

Cerea neh.

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